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venerdì 13 aprile 2012

Pietà per la nazione




Pieta’ per la nazione i cui uomini sono pecore
 e i cui pastori sono guide cattive
 Pieta’ per la nazione i cui leader sono bugiardi
 i cui saggi sono messi a tacere
 Pieta’ per la nazione che non alza la propria voce
 tranne che per lodare i conquistatori
 e acclamare i prepotenti come eroi
 e che aspira a comandare il mondo
 con la forza e la tortura
 Pieta’ per la nazione che non conosce
 nessun’altra lingua se non la propria
 nessun’ altra cultura se non la propria
 Pieta’ per la nazione il cui fiato e’ danaro
 e che dorme il sonno di quelli
 con la pancia troppo piena
 Pieta’ per la nazione – oh, pieta’ per gli uomini
 che permettono che i propri diritti vengano erosi
 e le proprie libertà spazzate via
 Patria mia, lacrime di te
 dolce terra di liberta’!

(Alla maniera di Khalil Gibran) 
di Lawrence Ferlinghetti


6 commenti:

  1. :-( Vera.
    Buona resistenza, amica mia.

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  2. già, buona resistenza...accenno appena ad un altro grande che diceva "beato quel paese che non ha bisogno di eroi", era Brecht in Vita di Galileo, se non ricordo male.

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    1. "Beato il popolo che non ha bisogno di eroi”, scriveva Bertolt Brecht, ma di una classe politica seria e leale che non guarda agli interessi personali ma a quelli piu’ generali del paese. “Lo Stato siamo noi” avvertiva nel 1956 in un’articolo Piero Calamandrei, dove esprimeva il vero disagio della gente contro il “professionismo politico” che e’ proprio il male antico di cui soffre la vita pubblica italiana.
      Ciao!

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  3. E' difficile pensare a una soluzione, eppure occorre crederci o almeno sperarci attivamente

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