'Se ti penso come una sterminata piaga io
posso contemplarti con venerazione; e se ammiro la tua coerenza, la tua
pazienza con te stessa, capisco anche che, al postutto, io sono il tuo
lamento, la tua lacrima, la tua disperazione, mia palude; io posso forse
esserti dolore, ma io non sono la palude. Mi sono chiesto se al di
sotto della palude vi fosse ad un certo punto altro, e che altro; forse
una ulteriore palude; ma ora che ti contemplo come piaga, penso che
oltre a te vi sia solo il nulla; ma vorrei essere chiaro, tu piaga sei
appoggiata sul nulla, tu sei questo, la piaga del nulla. Qualcuno ha
consentito al nulla di consistere a tal punto da non già tollerare ma
esigere una piaga. Sei dunque la piaga necessaria, sei tu l’unico
indizio che il nulla esiste? Il nulla malato, malato di te, come noi,
mia piagata palude.'
[tratto da 'La palude definitiva' di Giorgio Manganelli]
Se sostituissimo alla parola 'palude' la parola Italia.....
Autore complesso Manganelli. L'ho conosciuto leggendo la sua Hilarotragoedia, esaltazione della parola sulla "natura discenditiva" dell'uomo, esaltazione della parola che non resta solo puro virtuosismo. Te ne consiglio la lettura, raccogliendo l'invito per La palude definitiva.
RispondiEliminaCiao Antonio, invito accolto!!! Grazie!!!:)
EliminaVorrei vedere la nostra Italia risorgere, più che diventare palude, regno di morte. E' un augurio che faccio a tutti noi, con il cuore.
RispondiEliminaTutti desideriamo profondamente uscire dalla melma in cui ci hanno buttati!!!:)
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